Le “routine” ricoprono
un ruolo fondamentale nella giornata educativa e non devono essere separate da
tutte le altre attività nel nido. Il pranzo, il riposo ed il cambio
rappresentano, infatti, non semplici cure “assistenziali”, bensì momenti
altamente educativi, poiché consentono una conoscenza reciproca tra bambino e adulto
ed aprono ad un ambito privilegiato d’interazioni interpersonali: il bambino
partecipa attivamente e sviluppa efficacemente intenzionalità comunicativa e
strategie cognitive.
L’alimentazione riveste
un ruolo importante nella vita di ognuno e sicuramente deve essere
particolarmente curata quando si rivolge ai bambini piccoli come quelli del
Nido d’Infanzia. La cura che gli operatori rivolgono al pasto, momento
integrato a pieno titolo nelle attività educative, è diretta non solo agli
aspetti nutrizionali e di educazione alimentare ma anche a quelli affettive
relazionali che esso riveste.
Allo stesso modo i menù
proposti tengono conto, in ordine alla presentazione ed al colore degli
alimenti, di conciliare pasti gradevoli, che stimolino la voglia di mangiare e
gustare con piacere ed invoglino a scoprire nuovi sapori, con una certa
gradualità secondo la capacità dei bambini. L’alimentazione particolarmente
curata, prevede una dieta bilanciata e varia che tiene conto della stagionalità
e delle capacità digestive di ciascun bambino. Il bambino consuma il pranzo non
prima del terzo-quarto giorno.
Il momento del pranzo è
un momento particolare della giornata che deve essere tranquillo per il bambino
e per l’educatore, senza dimenticare che è anche un momento di apprendimento.
Affinché questo avvenga è opportuno che ci sia la compresenza delle educatrici,
in modo che ognuna possa occuparsi del proprio gruppo. Perciò ogni educatrice
avrà il suo carrellino con tutto l’occorrente in modo da evitare il continuo
alzarsi dal proprio tavolo evitando, quindi, di creare disturbo ai bambini; una
volta che tutto sarà pronto ogni educatrice farà accomodare al tavolo i
bambini, di cui è responsabile. Durante il pranzo quest’ultimi dovranno avere a
disposizione il bicchiere dell’acqua. L’ambiente riservato alla pappa è
importante che sia ben organizzato in maniera familiare e piacevole così da
infondere sicurezza e serenità. A questo proposito l’educatrice deve essere
pronta a cogliere l’esigenze di ogni singolo bambino, rispettando i suoi tempi,
i suoi gusti e le sue abitudini, infatti deve essere rispettato in quanto
persona.
Il menù standard,
vidimato dall’Asl di Rieti, risponde ai bisogni nutrizionali ed energetici dei
bimbi appartenenti a questa fascia d’età. È suddiviso su quattro settimane sia
per quello estivo (utilizzato dal mese di aprile al mese di settembre), sia per
quello invernale (utilizzato dal mese di ottobre al mese di
marzo) e suddiviso per
fasce d’età (6-12 mesi e 12-36 mesi). Ogni richiesta di variazione e/o
integrazione va sempre approvata dall’Azienda Sanitaria. I piatti proposti sono
poco elaborati, con ricette semplici ma gustose; i pasti sono preparati
all’interno del Nido dalle stesse operatrici, con cotture al vapore, al forno e
al cartoccio. Tutti i
cibi somministrati sono freschi di giornata, una particolare cura è riservata
alla qualità della materia utilizzata.
IL CAMBIO
Il momento del cambio è
un’occasione per poter instaurare un rapporto più stretto ed intimo con il
bambino, coccolandolo, rassicurandolo ed aiutarlo nel processo di autonomia. Le
educatrici si recheranno in bagno a turno con il proprio gruppo di riferimento.
Ogni piccolo ha diritto ad aver un “tempo”dedicato a lui
solamente dove la
fretta e la routine non devono avere il sopravvento.Un modo positivo per
affrontare questo momento della giornata e di procurarsi una scaletta con due
gradini ed invitare il bambino a salire da
solo sul fasciatolo.
Nel terzo anno una sedia per l’adulto messa in bagno faciliterà l’ educatrice
in questo compito divenendo un punto di riferimento per l’autonomia dei
piccoli.
IL SONNO
Il sonno è un momento
particolare per il bambino al Nido, in quanto si differenzia per durata e
abitudini: egli ricerca l’atmosfera familiare. Anche per il sonno ci sono delle
sequenze e dei rituali. Il bambino si ferma a dormire non prima della seconda
settimana, quando è possibile anche durante la terza settimana. Le educatrici
si dispongono accanto ai bambini per il rituale delle coccole. I tempi lunghi,
i rituali, gli oggetti transizionali, l’illuminazione nella fase
dell’addormentarsi rivestono una notevole importanza poiché questo momento
viene vissuto (come il cambio) come un colloquio a due, fatto di gesti e parole
che sottolineano l’accettazione reciproca ed aiutano il bambino ad
addormentarsi con serena fiducia nelle mani di una persona amica. Man mano che
il rapporto affettivo si rafforza il
bambino riesce a trovare un equilibrio maggiore tra sonno e veglia. Anche al
risveglio è necessario prestare particolare attenzione,
rispettando i tempi di
ciascun bambino:
• parlare con tono
basso;
• utilizzare luci
soffuse;
• suonare musiche
dolci;
• muoversi con calma e
senza fretta per favorire il passaggio dal mondo del sonno a quello del reale;
IL RICONGIUNGIMENTO
Il ricongiungimento è,
come l’accoglienza, una cornice all’intero impianto educativo, che si compone
di tutti i singoli momenti della giornata
educativa, i quali,
privati del fondamento della progettualità, diventerebbero irrilevanti. Il
ricongiungimento, insieme all’accoglienza, delimita il tempo della giornata
all’interno del nido: infatti il primo rappresenta il momento in cui il bambino
si ricongiunge al genitore, viceversa il secondo è il momento durante il quale
il figlio si separa dai genitori. Quindi la rilevanza di questa circostanza è
evidente e non deve essere vissuta dal servizio come semplice momento di
entrata e di uscita dalla struttura. Per facilitare il ricongiungimento, come
pure l’accoglienza, vengono attuati alcuni accorgimenti:
üè predisposto un ambiente appositamente dedicato, un luogo tranquillo,
arredato con uno stile soft, in modo che ricordi più una casa che non un
ambiente istituzionale;
ü sono state previste entrate e uscita scaglionate
per evitare confusione, per consentire
al personale educativo di dedicare più tempo ad ogni bambino e per facilitare
comunicazioni individualizzate con i genitori;
ü preparare i bambini al momento del
ricongiungimento avvertendoli in anticipo dell’arrivo dei genitori;
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