lunedì 4 luglio 2016

Momenti di cura nel nido



Le “routine” ricoprono un ruolo fondamentale nella giornata educativa e non devono essere separate da tutte le altre attività nel nido. Il pranzo, il riposo ed il cambio rappresentano, infatti, non semplici cure “assistenziali”, bensì momenti altamente educativi, poiché consentono una conoscenza reciproca tra bambino e adulto ed aprono ad un ambito privilegiato d’interazioni interpersonali: il bambino partecipa attivamente e sviluppa efficacemente intenzionalità comunicativa e strategie cognitive.


IL PRANZO E IL MENU DEL NIDO



L’alimentazione riveste un ruolo importante nella vita di ognuno e sicuramente deve essere particolarmente curata quando si rivolge ai bambini piccoli come quelli del Nido d’Infanzia. La cura che gli operatori rivolgono al pasto, momento integrato a pieno titolo nelle attività educative, è diretta non solo agli aspetti nutrizionali e di educazione alimentare ma anche a quelli affettive relazionali che esso riveste.
Allo stesso modo i menù proposti tengono conto, in ordine alla presentazione ed al colore degli alimenti, di conciliare pasti gradevoli, che stimolino la voglia di mangiare e gustare con piacere ed invoglino a scoprire nuovi sapori, con una certa gradualità secondo la capacità dei bambini. L’alimentazione particolarmente curata, prevede una dieta bilanciata e varia che tiene conto della stagionalità e delle capacità digestive di ciascun bambino. Il bambino consuma il pranzo non prima del terzo-quarto giorno.

Il momento del pranzo è un momento particolare della giornata che deve essere tranquillo per il bambino e per l’educatore, senza dimenticare che è anche un momento di apprendimento. Affinché questo avvenga è opportuno che ci sia la compresenza delle educatrici, in modo che ognuna possa occuparsi del proprio gruppo. Perciò ogni educatrice avrà il suo carrellino con tutto l’occorrente in modo da evitare il continuo alzarsi dal proprio tavolo evitando, quindi, di creare disturbo ai bambini; una volta che tutto sarà pronto ogni educatrice farà accomodare al tavolo i bambini, di cui è responsabile. Durante il pranzo quest’ultimi dovranno avere a disposizione il bicchiere dell’acqua. L’ambiente riservato alla pappa è importante che sia ben organizzato in maniera familiare e piacevole così da infondere sicurezza e serenità. A questo proposito l’educatrice deve essere pronta a cogliere l’esigenze di ogni singolo bambino, rispettando i suoi tempi, i suoi gusti e le sue abitudini, infatti deve essere rispettato in quanto persona.

Il menù standard, vidimato dall’Asl di Rieti, risponde ai bisogni nutrizionali ed energetici dei bimbi appartenenti a questa fascia d’età. È suddiviso su quattro settimane sia per quello estivo (utilizzato dal mese di aprile al mese di settembre), sia per quello invernale (utilizzato dal mese di ottobre al mese di
marzo) e suddiviso per fasce d’età (6-12 mesi e 12-36 mesi). Ogni richiesta di variazione e/o integrazione va sempre approvata dall’Azienda Sanitaria. I piatti proposti sono poco elaborati, con ricette semplici ma gustose; i pasti sono preparati all’interno del Nido dalle stesse operatrici, con cotture al vapore, al forno e
al cartoccio. Tutti i cibi somministrati sono freschi di giornata, una particolare cura è riservata alla qualità della materia utilizzata.


IL CAMBIO

Il momento del cambio è un’occasione per poter instaurare un rapporto più stretto ed intimo con il bambino, coccolandolo, rassicurandolo ed aiutarlo nel processo di autonomia. Le educatrici si recheranno in bagno a turno con il proprio gruppo di riferimento. Ogni piccolo ha diritto ad aver un “tempo”dedicato a lui
solamente dove la fretta e la routine non devono avere il sopravvento.Un modo positivo per affrontare questo momento della giornata e di procurarsi una scaletta con due gradini ed invitare il bambino a salire da
solo sul fasciatolo. Nel terzo anno una sedia per l’adulto messa in bagno faciliterà l’ educatrice in questo compito divenendo un punto di riferimento per l’autonomia dei piccoli.

IL SONNO



Il sonno è un momento particolare per il bambino al Nido, in quanto si differenzia per durata e abitudini: egli ricerca l’atmosfera familiare. Anche per il sonno ci sono delle sequenze e dei rituali. Il bambino si ferma a dormire non prima della seconda settimana, quando è possibile anche durante la terza settimana. Le educatrici si dispongono accanto ai bambini per il rituale delle coccole. I tempi lunghi, i rituali, gli oggetti transizionali, l’illuminazione nella fase dell’addormentarsi rivestono una notevole importanza poiché questo momento viene vissuto (come il cambio) come un colloquio a due, fatto di gesti e parole che sottolineano l’accettazione reciproca ed aiutano il bambino ad addormentarsi con serena fiducia nelle mani di una persona amica. Man mano che il rapporto  affettivo si rafforza il bambino riesce a trovare un equilibrio maggiore tra sonno e veglia. Anche al risveglio è necessario prestare particolare attenzione,
rispettando i tempi di ciascun bambino:

• parlare con tono basso;
• utilizzare luci soffuse;
• suonare musiche dolci;
• muoversi con calma e senza fretta per favorire il passaggio dal mondo del sonno a quello del reale;

IL RICONGIUNGIMENTO

Il ricongiungimento è, come l’accoglienza, una cornice all’intero impianto educativo, che si compone di tutti i singoli momenti della giornata
educativa, i quali, privati del fondamento della progettualità, diventerebbero irrilevanti. Il ricongiungimento, insieme all’accoglienza, delimita il tempo della giornata all’interno del nido: infatti il primo rappresenta il momento in cui il bambino si ricongiunge al genitore, viceversa il secondo è il momento durante il quale il figlio si separa dai genitori. Quindi la rilevanza di questa circostanza è evidente e non deve essere vissuta dal servizio come semplice momento di entrata e di uscita dalla struttura. Per facilitare il ricongiungimento, come pure l’accoglienza, vengono attuati alcuni accorgimenti:

üè predisposto un ambiente appositamente dedicato, un luogo tranquillo, arredato con uno stile soft, in modo che ricordi più una casa che non un ambiente istituzionale;

ü  sono state previste entrate e uscita scaglionate per evitare confusione, per  consentire al personale educativo di dedicare più tempo ad ogni bambino e per facilitare comunicazioni individualizzate con i genitori;

ü  preparare i bambini al momento del ricongiungimento avvertendoli in anticipo dell’arrivo dei genitori;



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