Il gioco è la principale fonte di apprendimento del bambino; attraverso le varie attività egli sviluppa le proprie conoscenze a livello cognitivo e psicomotorio. Il gioco è anche un mezzo per facilitare e consolidare il rapporto affettivo con l’educatrice. Per riuscire in questo intento i bambini verranno suddivisi in piccoli gruppi in modo da facilitare la nascita della relazione empatica tra l’ adulto e il bambino cercando di
privilegiare sempre più il rapporto individualizzato. La modalità di gioco proposte saranno diverse in relazione alle varie esigenze dei piccoli. Verranno proposti giochi nei quali l’educatrice sarà complice e partecipe nel suo piccolo gruppo; sono giochi legati soprattutto allo sviluppo della fantasia e nell’immaginazione che nel bambino,secondo noi ,devono essere alimentate quotidianamente affinché
permangono nel bambino di domani.
Al bambino va data la possibilità di essere “creativo” anche senza l’ausilio dei giochi strutturati.
Nella proposta delle varie attività teniamo presente le reali capacità di apprendimento del bambino in modo da presentargli dei giochi adeguati alla sua età , affinché non si annoino e non si sentono frustrati. Inoltre
diamo la giusta importanza al rispetto dell’egocentrismo del piccolo organizzando alcuni giochi strutturati nei quali ogni bambino dispone del proprio materiale.
Ogni attività è sempre svolta in ambiente sereno e tranquillo nel quale l’educatrice ha un comportamento disponibile ed affettuoso con un tono della voce pacato e coinvolgente.
IL GIOCO DI
MANIPOLAZIONE
La mano ha un ruolo
importante nella crescita, in quanto è un organo collegato alla psiche, che
permette una conoscenza diretta del mondo, procurando sensazioni più o meno
piacevoli. Nelle attività di manipolazione vengono usati materiali diversi come
creta, farina, sabbia, granaglie, acqua, carta, stoffa, colla, ecc. tramite i
quali il bimbo inventa, crea e costruisce, esprimendo e liberando tensioni,
conflitti ed impulsi aggressivi. Azioni come impastare, rovesciare, spalmare,
schiacciare, spezzettare lo aiutano in quanto l’atto aggressivo
non è mai distruttivo e
definitivo: la materia, infatti, si può riparare e recuperare, trasformando il
gioco in un atto creativo.
IL GIOCO SIMBOLICO
Per gioco simbolico
s’intende l’attività ludica del “far finta di…”; comincia attorno ai dodici/
quindici mesi e va fino ai cinque anni, trasformandosi in un gioco con oggetti.
Nel gioco infantile gli apprendimenti non sono mai separati ma piuttosto
compresenti; nel gioco simbolico, ad esempio, ritroviamo competenze
diversificate: allo
sviluppo affettivo ed emotivo alla rappresentazione mentale dei ruoli, dalla
capacità manuale al linguaggio ed al ragionamento. Il gioco simbolico si
manifesta quando il bimbo è in grado di interiorizzare il mondo e di
rappresentarlo attraverso strumenti cognitivi, come la memoria ed il ricordo.
Si sviluppa su tre livelli successivi:
- imitativo
- trasformativi
dell’oggetto
- di ruolo
IL GIOCO DEL “CESTINO
DEI TESORI” (di Elionor Goldschmied)
Il cestino dei tesori
viene proposto verso i sette / otto mesi, età in cui nasce il bisogno di una
grande varietà di oggetti per stimolare lo sviluppo dei sensi:
- il tatto :
consistenza, forma,peso
- l’ olfatto : varietà
di odori
- il gusto : ambito più
limitato, ma possibile
- l’ udito : squilli,
tintinnii, scoppiettii, scricchiolii
- la vista : colore,
forma, lunghezza, lucentezza
- la sensazione del
corpo in movimento
Oggetti contenuti nel
cestino dei tesori sono :
- oggetti naturali :
come pigne, castagne, conchiglie ecc…..
- oggetti di materiale
naturali : anello di osso, palla di lana, pennello da barba ecc…
- oggetti di legno :
mollette da bucato, cucchiaio, portauovo ecc….
- oggetti di metallo :
mazzo di chiavi, formine per dolci, catenelle bigiotteria ecc….
- oggetti in pelle,
tessuto, gomma, pelo : palla da golf , sacchetti di tessuto con lavanda, timo,
ben cuciti .
Il cestino dei tesori è
un modo pratico di raccogliere oggetti e renderli utilizzabili per il bambino
che stanno seduti. Vengono messi in evidenza due punti chiave :
- gli oggetti sono
fatti dei materiali più diversi ma non di plastica ;
- il ruolo dell’ adulto
è di dare sicurezza attraverso la sua presenza attenta, ma non intrusiva.
Questo gioco può essere
proposto settimanalmente, inserendo oggetti nuovi e modificando il contenuto
del cesto, dando al bambino la possibilità di approcciarsi a vari tipologie di
materiali differenti per forme, varietà, consistenza, ecc
IL GIOCO EURISTICO (di
Elionor Goldschmied)
Il gioco euristico è la
continuità del Cestino dei tesori. Viene proposto per i bambini dai dodici mesi
fino ai ventidue mesi di età. I materiali offerti ai bambini, durante il gioco
euristico, non sono oggetti di plastica comunemente venduti come giocattoli, ma
una scelta di oggetti di cartone pesante; materiale di uso comune come
bigodini, nastri o catenelle; oppure una tipologia di oggetti che si trovano
nel mondo reale dell’adulto. Questi oggetti sono di varia natura infatti essi
possono essere raccolti nel mondo naturale, come conchiglie, pigne, ect…; o
riciclate fatti di cartone pesante, come coperchi, tubi, che i bambini scelgono
di utilizzare per riempire, vuotare, infilare e selezionare. Si osserva una
grande varietà dei modi di scartare, riconoscendo le differenze e le
somiglianze: sovrapporre, mettere in sequenza, paragonare una cosa all’altra e
così via.
Qualche volta ha successo
nel loro scopo, qualche volta no, però imparano ad ogni situazione a conoscere
la natura dell’ oggetto ed il comportamento dello stesso nello spazio. Questi
oggetti e molti altri offrono ai bambini l’opportunità di sperimentare infiniti
modi di giocare e di organizzare tale materiale senza schemi prefissati
dall’adulto. Si organizzano un numero dei sacchi con vari tipi di materiale in
rapporto al numero dei bambini con
almeno tre recipienti per ognuno di loro e si predispone il materiale
raggruppandolo in punti vari di un tappeto di moquette, con abbondante
materiale e ben spaziato. Questa attività è autodiretta: non richiede pertanto
l’ incoraggiamento o la lode dell’adulto nell’attività dei bambini. Di
conseguenza il ruolo dell’educatrice/tore è quello di rimanere in disparte
tranquillamente, attenta ma distaccata; ogni tanto ricomporrà il materiale
senza sconcertare il bambino.
Questa attività può
durare fino 45 minuti. Un terzo del tempo è destinato alla raccolta ed al
riordino del materiale. Il tempo del riordino ha la stessa importanza del
gioco; infatti può considerarsi come l’estensione dell’attività stessa. Il
riordino è fatto con molta cautela, invitando con i gesti il bambino a mettere
via gli oggetti richiesti, nel sacco tenuto aperto dall’adulto, questi
risponderà con un “grazie“. Stimola le abilità cognitive e nascono i primi
concetti logici (es. dentro-fuori, aperto-chiuso, sopra-sotto, pieno-vuoto,
ecc)
Le finalità sono:
ü incoraggiare la scoperta dei nuovi elementi presentati
ü
favorire una maggiore concentrazione
ü
condurre il bambino alla concezione e alla concretizzazione del rapporto
causa- effetto;
ü
creare tranquillità nel bambino.
Quindi la differenza
tra il gioco del “cesto dei tesori” e il gioco “euristico” sta nel fatto che
nel primo il bambino si domanda “che cosa è questo?“, mentre nel secondo si
chiede “che cosa posso fare con questo?“.
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