lunedì 4 luglio 2016

I Giochi del Nido delle meraviglie


 Il gioco è la principale fonte di apprendimento del bambino; attraverso le varie attività egli sviluppa le proprie conoscenze a livello cognitivo e psicomotorio. Il gioco è anche un mezzo per facilitare e consolidare il rapporto affettivo con l’educatrice. Per riuscire in questo intento i bambini verranno suddivisi in piccoli gruppi in modo da facilitare la nascita della relazione empatica tra l’ adulto e il bambino cercando di
privilegiare sempre più il rapporto individualizzato. La modalità di gioco proposte saranno diverse in relazione alle varie esigenze dei piccoli. Verranno proposti giochi nei quali l’educatrice sarà complice e partecipe nel suo piccolo gruppo; sono giochi legati soprattutto allo sviluppo della fantasia e nell’immaginazione che nel bambino,secondo noi ,devono essere alimentate quotidianamente affinché
permangono nel bambino di domani.






Al bambino va data la possibilità di essere “creativo” anche senza l’ausilio dei giochi strutturati.
Nella proposta delle varie attività teniamo presente le reali capacità di apprendimento del bambino in modo da presentargli dei giochi adeguati alla sua età , affinché non si annoino e non si sentono frustrati. Inoltre
diamo la giusta importanza al rispetto dell’egocentrismo del piccolo organizzando alcuni giochi strutturati nei quali ogni bambino dispone del proprio materiale.

Ogni attività è sempre svolta in ambiente sereno e tranquillo nel quale l’educatrice ha un comportamento disponibile ed affettuoso con un tono della voce pacato e coinvolgente.







IL GIOCO DI MANIPOLAZIONE

La mano ha un ruolo importante nella crescita, in quanto è un organo collegato alla psiche, che permette una conoscenza diretta del mondo, procurando sensazioni più o meno piacevoli. Nelle attività di manipolazione vengono usati materiali diversi come creta, farina, sabbia, granaglie, acqua, carta, stoffa, colla, ecc. tramite i quali il bimbo inventa, crea e costruisce, esprimendo e liberando tensioni, conflitti ed impulsi aggressivi. Azioni come impastare, rovesciare, spalmare, schiacciare, spezzettare lo aiutano in quanto l’atto aggressivo
non è mai distruttivo e definitivo: la materia, infatti, si può riparare e recuperare, trasformando il gioco in un atto creativo.

IL GIOCO SIMBOLICO

Per gioco simbolico s’intende l’attività ludica del “far finta di…”; comincia attorno ai dodici/ quindici mesi e va fino ai cinque anni, trasformandosi in un gioco con oggetti. Nel gioco infantile gli apprendimenti non sono mai separati ma piuttosto compresenti; nel gioco simbolico, ad esempio, ritroviamo competenze
diversificate: allo sviluppo affettivo ed emotivo alla rappresentazione mentale dei ruoli, dalla capacità manuale al linguaggio ed al ragionamento. Il gioco simbolico si manifesta quando il bimbo è in grado di interiorizzare il mondo e di rappresentarlo attraverso strumenti cognitivi, come la memoria ed il ricordo. Si sviluppa su tre livelli successivi:

- imitativo
- trasformativi dell’oggetto
- di ruolo


IL GIOCO DEL “CESTINO DEI TESORI”   (di Elionor Goldschmied)

Il cestino dei tesori viene proposto verso i sette / otto mesi, età in cui nasce il bisogno di una grande varietà di oggetti per stimolare lo sviluppo dei sensi:

- il tatto : consistenza, forma,peso
- l’ olfatto : varietà di odori
- il gusto : ambito più limitato, ma possibile
- l’ udito : squilli, tintinnii, scoppiettii, scricchiolii
- la vista : colore, forma, lunghezza, lucentezza
- la sensazione del corpo in movimento

Oggetti contenuti nel cestino dei tesori sono :

- oggetti naturali : come pigne, castagne, conchiglie ecc…..
- oggetti di materiale naturali : anello di osso, palla di lana, pennello da barba ecc…
- oggetti di legno : mollette da bucato, cucchiaio, portauovo ecc….
- oggetti di metallo : mazzo di chiavi, formine per dolci, catenelle bigiotteria ecc….
- oggetti in pelle, tessuto, gomma, pelo : palla da golf , sacchetti di tessuto con lavanda, timo, ben cuciti .

Il cestino dei tesori è un modo pratico di raccogliere oggetti e renderli utilizzabili per il bambino che stanno seduti. Vengono messi in evidenza due punti chiave :

- gli oggetti sono fatti dei materiali più diversi ma non di plastica ;
- il ruolo dell’ adulto è di dare sicurezza attraverso la sua presenza attenta, ma non intrusiva.

Questo gioco può essere proposto settimanalmente, inserendo oggetti nuovi e modificando il contenuto del cesto, dando al bambino la possibilità di approcciarsi a vari tipologie di materiali differenti per forme, varietà, consistenza, ecc

IL GIOCO EURISTICO (di Elionor Goldschmied)

Il gioco euristico è la continuità del Cestino dei tesori. Viene proposto per i bambini dai dodici mesi fino ai ventidue mesi di età. I materiali offerti ai bambini, durante il gioco euristico, non sono oggetti di plastica comunemente venduti come giocattoli, ma una scelta di oggetti di cartone pesante; materiale di uso comune come bigodini, nastri o catenelle; oppure una tipologia di oggetti che si trovano nel mondo reale dell’adulto. Questi oggetti sono di varia natura infatti essi possono essere raccolti nel mondo naturale, come conchiglie, pigne, ect…; o riciclate fatti di cartone pesante, come coperchi, tubi, che i bambini scelgono di utilizzare per riempire, vuotare, infilare e selezionare. Si osserva una grande varietà dei modi di scartare, riconoscendo le differenze e le somiglianze: sovrapporre, mettere in sequenza, paragonare una cosa all’altra e così via.

Qualche volta ha successo nel loro scopo, qualche volta no, però imparano ad ogni situazione a conoscere la natura dell’ oggetto ed il comportamento dello stesso nello spazio. Questi oggetti e molti altri offrono ai bambini l’opportunità di sperimentare infiniti modi di giocare e di organizzare tale materiale senza schemi prefissati dall’adulto. Si organizzano un numero dei sacchi con vari tipi di materiale in rapporto al numero dei bambini con almeno tre recipienti per ognuno di loro e si predispone il materiale raggruppandolo in punti vari di un tappeto di moquette, con abbondante materiale e ben spaziato. Questa attività è autodiretta: non richiede pertanto l’ incoraggiamento o la lode dell’adulto nell’attività dei bambini. Di conseguenza il ruolo dell’educatrice/tore è quello di rimanere in disparte tranquillamente, attenta ma distaccata; ogni tanto ricomporrà il materiale senza sconcertare il bambino.

Questa attività può durare fino 45 minuti. Un terzo del tempo è destinato alla raccolta ed al riordino del materiale. Il tempo del riordino ha la stessa importanza del gioco; infatti può considerarsi come l’estensione dell’attività stessa. Il riordino è fatto con molta cautela, invitando con i gesti il bambino a mettere via gli oggetti richiesti, nel sacco tenuto aperto dall’adulto, questi risponderà con un “grazie“. Stimola le abilità cognitive e nascono i primi concetti logici (es. dentro-fuori, aperto-chiuso, sopra-sotto, pieno-vuoto, ecc)

Le finalità sono:

ü incoraggiare la scoperta dei nuovi elementi presentati

ü  favorire una maggiore concentrazione

ü  condurre il bambino alla concezione e alla concretizzazione del rapporto causa- effetto;

ü  creare tranquillità nel bambino.



Quindi la differenza tra il gioco del “cesto dei tesori” e il gioco “euristico” sta nel fatto che nel primo il bambino si domanda “che cosa è questo?“, mentre nel secondo si chiede “che cosa posso fare con questo?“.

1 commento:

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