Sono aperte le iscrizioni al NIDO DELLE MERAVIGLIE !
IL NIDO DELLE MERAVIGLIE è un servizio educativo volto a favorire la crescita, l’apprendimento, lo sviluppo psico-fisico ed emotivo-affettivo dei bambini dai 3 mesi ai 36 mesi di vita. Il NIDO DELLE MERAVIGLIE è un “nido famiglia” o “nido residenziale”, un nuovo concetto di struttura per l’infanzia riconosciuto dalle regioni. Il nido può ospitare bambini dai 0 ai 3 anni. Le operatrici del nido sono opportunamente qualificate
Pagine
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- Attivita e Laboratori
- Vantaggi del nido famiglia
- Foto dei lavori e delle attività
- Formazione delle operatrici
- Educazione e crescita del bambino
- Piano Educativo e Didattico
- Contatti
martedì 19 luglio 2016
martedì 5 luglio 2016
Nido delle Meraviglie
Il Nido Famiglia “IL NIDO DELLE
MERAVIGLIE” è un servizio educativo volto a favorire la
crescita, l’apprendimento, lo sviluppo psico-fisico ed emotivo-affettivo dei
bambini dai 3 mesi ai 36 mesi di vita, offrendo stimoli e opportunità che
consentano la costruzione dell’identità, dell’autonomia e dell’interazione con
altri bambini ed adulti. La giornata viene organizzata tenendo presenti i ritmi
ed i tempi dei bambini e delle bambine ed integra momenti di vita quotidiana
legati soprattutto al soddisfacimento di bisogni primari (l’alimentazione, il
riposo, la sicurezza, la pulizia) a momenti di gioco libero ed organizzato,
laboratori, sperimentazioni e situazioni che implicano la partecipazione dei
genitori.
Gli obiettivi del nostro nido sono riferibili a due ambiti:
lo sviluppo psico-fisico, sociale e crescita del bambino;
il sostegno alla genitorialità.
In relazione allo sviluppo del bambino, compito del nido è:
ü
predisporre un contesto
di formazione adeguato allo sviluppo delle sue potenzialità cognitive e
affettive;
ü
offrire occasioni di
relazione con i pari e con gli adulti per lo sviluppo delle sue potenzialità
sociali;
ü
favorire e sostenere la
progressiva differenziazione e il consolidamento dell’identità individuale;
ü
far acquisire al
bambino un progressivo senso di sicurezza;
ü
far acquisire al
bambino un progressivo senso di competenza;
ü
far vivere al bambino
esperienze volte alla formazione e al consolidamento dell’autonomia;
ü
facilitare al bambino
la comprensione, l’acquisizione e l’interiorizzazione delle regole sociali.
Gli obiettivi finalizzati al sostegno del ruolo genitoriale sono:
consentire alle famiglie modalità di cura dei figli in un contesto esterno
a quello familiare;
appositamente progettato e predisposto da operatori con specifiche competenze
professionali;
favorire occasioni di scambio e di confronto con gli operatori del nido;
favorire occasioni di scambio e di confronto con gli altri genitori sostenere
le famiglie nei compiti di crescita e di cura dei figli. Il raggiungimento di
tali obiettivi è possibile grazie ad una attenta programmazione
Nido
Famiglia: caratteristiche
Il nido famiglia è una nuova struttura
educativa alternativa alle strutture convenzionali come gli asili nidi volto a favorire la crescita dei bambini dai 0 mesi ai
36 mesi di vita, offrendo stimoli e opportunità che consentano la costruzione
dell’identità, dell’autonomia e dell’interazione con altri bambini ed adulti. Il nido familiare e
la professione di Tagesmutter, va a
potenziare i servizi per l’infanzia e offre una valida alternativa alle
strutture presenti. Molti sono i vantaggi degli asili familiari:
-
la
personalizzazione del servizio nel rispetto delle scelte educative della
famiglia;
-
costi
inferiori rispetto ad altre strutture per l’infanzia
-
l’accoglienza
e la cura di bambini in un ambiente familiare;
-
una
figura di riferimento stabile per il bambino e per la famiglia utente;
-
l
’inserimento del bambino in un piccolo gruppo favorendo il rispetto dei suoi
tempi di
-
sviluppo;
-
la
flessibilità d’orario del servizio, concordato secondo le esigenze della
famiglia, nel pieno
-
rispetto
dei tempi e delle esigenze del bambino;
-
alti
standard qualitativi sia ambientali che educativi
-
gestione,
educazione e cura del bambino più attenta per il basso numero di bambini
possibili in gestione
Il nido è organizzato per gruppi di bambini di età omogenea. Le
educatrici svolgono le attività educative programmate diverse per ogni gruppo
per stimolare l’interesse dei bambini e/o per migliorarne le capacità
individuali e di relazione.
Sono presenti tre gruppi di bambini:
a) lattanti (da 3 mesi a 12 mesi),
b) semidivezzi (da 13
mesi a 24 mesi)
c) divezzi (da 25 mesi a 36 mesi).
Gli spazi “Ludici e educativi” sono suddivisi in angoli pensati in base
all’età del bambino e così denominati:
-
Angolo morbido
-
Angolo lettura
-
Angolo attività
-
Angolo cucina
-
Angolo travestimenti
-
Angolo gioco
-
l’angolo delle scoperta
-
l’angolo “casetta”
-
l’angolo musicale
-
l’angolo della bambola
l’angolo Psicomotricitàlunedì 4 luglio 2016
I Giochi del Nido delle meraviglie
Il gioco è la principale fonte di apprendimento del bambino; attraverso le varie attività egli sviluppa le proprie conoscenze a livello cognitivo e psicomotorio. Il gioco è anche un mezzo per facilitare e consolidare il rapporto affettivo con l’educatrice. Per riuscire in questo intento i bambini verranno suddivisi in piccoli gruppi in modo da facilitare la nascita della relazione empatica tra l’ adulto e il bambino cercando di
privilegiare sempre più il rapporto individualizzato. La modalità di gioco proposte saranno diverse in relazione alle varie esigenze dei piccoli. Verranno proposti giochi nei quali l’educatrice sarà complice e partecipe nel suo piccolo gruppo; sono giochi legati soprattutto allo sviluppo della fantasia e nell’immaginazione che nel bambino,secondo noi ,devono essere alimentate quotidianamente affinché
permangono nel bambino di domani.
Al bambino va data la possibilità di essere “creativo” anche senza l’ausilio dei giochi strutturati.
Nella proposta delle varie attività teniamo presente le reali capacità di apprendimento del bambino in modo da presentargli dei giochi adeguati alla sua età , affinché non si annoino e non si sentono frustrati. Inoltre
diamo la giusta importanza al rispetto dell’egocentrismo del piccolo organizzando alcuni giochi strutturati nei quali ogni bambino dispone del proprio materiale.
Ogni attività è sempre svolta in ambiente sereno e tranquillo nel quale l’educatrice ha un comportamento disponibile ed affettuoso con un tono della voce pacato e coinvolgente.
IL GIOCO DI
MANIPOLAZIONE
La mano ha un ruolo
importante nella crescita, in quanto è un organo collegato alla psiche, che
permette una conoscenza diretta del mondo, procurando sensazioni più o meno
piacevoli. Nelle attività di manipolazione vengono usati materiali diversi come
creta, farina, sabbia, granaglie, acqua, carta, stoffa, colla, ecc. tramite i
quali il bimbo inventa, crea e costruisce, esprimendo e liberando tensioni,
conflitti ed impulsi aggressivi. Azioni come impastare, rovesciare, spalmare,
schiacciare, spezzettare lo aiutano in quanto l’atto aggressivo
non è mai distruttivo e
definitivo: la materia, infatti, si può riparare e recuperare, trasformando il
gioco in un atto creativo.
IL GIOCO SIMBOLICO
Per gioco simbolico
s’intende l’attività ludica del “far finta di…”; comincia attorno ai dodici/
quindici mesi e va fino ai cinque anni, trasformandosi in un gioco con oggetti.
Nel gioco infantile gli apprendimenti non sono mai separati ma piuttosto
compresenti; nel gioco simbolico, ad esempio, ritroviamo competenze
diversificate: allo
sviluppo affettivo ed emotivo alla rappresentazione mentale dei ruoli, dalla
capacità manuale al linguaggio ed al ragionamento. Il gioco simbolico si
manifesta quando il bimbo è in grado di interiorizzare il mondo e di
rappresentarlo attraverso strumenti cognitivi, come la memoria ed il ricordo.
Si sviluppa su tre livelli successivi:
- imitativo
- trasformativi
dell’oggetto
- di ruolo
IL GIOCO DEL “CESTINO
DEI TESORI” (di Elionor Goldschmied)
Il cestino dei tesori
viene proposto verso i sette / otto mesi, età in cui nasce il bisogno di una
grande varietà di oggetti per stimolare lo sviluppo dei sensi:
- il tatto :
consistenza, forma,peso
- l’ olfatto : varietà
di odori
- il gusto : ambito più
limitato, ma possibile
- l’ udito : squilli,
tintinnii, scoppiettii, scricchiolii
- la vista : colore,
forma, lunghezza, lucentezza
- la sensazione del
corpo in movimento
Oggetti contenuti nel
cestino dei tesori sono :
- oggetti naturali :
come pigne, castagne, conchiglie ecc…..
- oggetti di materiale
naturali : anello di osso, palla di lana, pennello da barba ecc…
- oggetti di legno :
mollette da bucato, cucchiaio, portauovo ecc….
- oggetti di metallo :
mazzo di chiavi, formine per dolci, catenelle bigiotteria ecc….
- oggetti in pelle,
tessuto, gomma, pelo : palla da golf , sacchetti di tessuto con lavanda, timo,
ben cuciti .
Il cestino dei tesori è
un modo pratico di raccogliere oggetti e renderli utilizzabili per il bambino
che stanno seduti. Vengono messi in evidenza due punti chiave :
- gli oggetti sono
fatti dei materiali più diversi ma non di plastica ;
- il ruolo dell’ adulto
è di dare sicurezza attraverso la sua presenza attenta, ma non intrusiva.
Questo gioco può essere
proposto settimanalmente, inserendo oggetti nuovi e modificando il contenuto
del cesto, dando al bambino la possibilità di approcciarsi a vari tipologie di
materiali differenti per forme, varietà, consistenza, ecc
IL GIOCO EURISTICO (di
Elionor Goldschmied)
Il gioco euristico è la
continuità del Cestino dei tesori. Viene proposto per i bambini dai dodici mesi
fino ai ventidue mesi di età. I materiali offerti ai bambini, durante il gioco
euristico, non sono oggetti di plastica comunemente venduti come giocattoli, ma
una scelta di oggetti di cartone pesante; materiale di uso comune come
bigodini, nastri o catenelle; oppure una tipologia di oggetti che si trovano
nel mondo reale dell’adulto. Questi oggetti sono di varia natura infatti essi
possono essere raccolti nel mondo naturale, come conchiglie, pigne, ect…; o
riciclate fatti di cartone pesante, come coperchi, tubi, che i bambini scelgono
di utilizzare per riempire, vuotare, infilare e selezionare. Si osserva una
grande varietà dei modi di scartare, riconoscendo le differenze e le
somiglianze: sovrapporre, mettere in sequenza, paragonare una cosa all’altra e
così via.
Qualche volta ha successo
nel loro scopo, qualche volta no, però imparano ad ogni situazione a conoscere
la natura dell’ oggetto ed il comportamento dello stesso nello spazio. Questi
oggetti e molti altri offrono ai bambini l’opportunità di sperimentare infiniti
modi di giocare e di organizzare tale materiale senza schemi prefissati
dall’adulto. Si organizzano un numero dei sacchi con vari tipi di materiale in
rapporto al numero dei bambini con
almeno tre recipienti per ognuno di loro e si predispone il materiale
raggruppandolo in punti vari di un tappeto di moquette, con abbondante
materiale e ben spaziato. Questa attività è autodiretta: non richiede pertanto
l’ incoraggiamento o la lode dell’adulto nell’attività dei bambini. Di
conseguenza il ruolo dell’educatrice/tore è quello di rimanere in disparte
tranquillamente, attenta ma distaccata; ogni tanto ricomporrà il materiale
senza sconcertare il bambino.
Questa attività può
durare fino 45 minuti. Un terzo del tempo è destinato alla raccolta ed al
riordino del materiale. Il tempo del riordino ha la stessa importanza del
gioco; infatti può considerarsi come l’estensione dell’attività stessa. Il
riordino è fatto con molta cautela, invitando con i gesti il bambino a mettere
via gli oggetti richiesti, nel sacco tenuto aperto dall’adulto, questi
risponderà con un “grazie“. Stimola le abilità cognitive e nascono i primi
concetti logici (es. dentro-fuori, aperto-chiuso, sopra-sotto, pieno-vuoto,
ecc)
Le finalità sono:
ü incoraggiare la scoperta dei nuovi elementi presentati
ü
favorire una maggiore concentrazione
ü
condurre il bambino alla concezione e alla concretizzazione del rapporto
causa- effetto;
ü
creare tranquillità nel bambino.
Quindi la differenza
tra il gioco del “cesto dei tesori” e il gioco “euristico” sta nel fatto che
nel primo il bambino si domanda “che cosa è questo?“, mentre nel secondo si
chiede “che cosa posso fare con questo?“.
Progetti didattici del Nido delle meraviglie
PROGETTO: ALLA SCOPERTA DELLE STAGIONI
Il progetto didattico
dedicato alle stagioni presenta gli strumenti per accompagnare i
bambini alla scoperta
dei cambiamenti della natura. L’osservazione di questi cambiamenti dà ai
bambini la possibilità di rapportarsi alla realtà ambientale e naturale e di
poter raccontare ed esprimere a modo loro il
trascorrere del tempo.
L’ambiente naturale può diventare un’inesauribile fonte di esperienze educative
e i bambini potranno individuare relazioni spazio temporali, comprendere
termini relativi a semplici concetti fisici, comunicare, le sensazioni e le
esperienze vissute all’esterno.
TEMPI E MODALITA’ DI
ATTUAZIONE:
Il progetto verrà
attuato dal mese di Ottobre fino al mese di Giugno. I bambini saranno
accompagnati in un percorso ricco di esperienze sensoriali e diversificate: dal
gioco libero, alla sperimentazione di diverse tecniche pittoriche ed
espressive, alla ricerca delle emozioni suscitate dall’ambiente. Sperimentando
la
manipolazione,
l’osservazione, l’esplorazione e l’esercizio di semplici attività manuali e
costruttive si intende promuovere la coordinazione oculo-manuale e lo sviluppo
della fantasia creativa fino a giungere al piacere dell’invenzione:
l’esperienza visiva e manuale avvicinerà il bambino a diversi linguaggi
espressivi affinandone le capacità di osservazione e creazione.
La fagiolina Gina ci
aiuterà a raccontare l’autunno e le altre stagioni, la seguiremo quando
cambierà colore e cadrà dall’albero, quando si addormenterà sotto la neve e poi
si sveglierà in mezzo a nuove foglie verdi e nidi di uccellini e vedrà nascere
nuovi frutti colorati sui rami dell’albero. Per aiutare i bambini a ricordare
il succedersi delle stagioni e i cambiamenti che ci saranno, realizzeremo tre o
quattro alberi piccoli che rimarranno alle pareti dell’aula tutto l’anno con
caratteristiche stagionali, o un grande albero che cambierà con il passare dei
mesi.
PROGETTO: “LA NUVOLA
OLGA”
PREMESSA
Il bambino e l’adulto
sono soggetti che s’ incontrano, interagendo in un ambiente che ha una sua
organizzazione spazio-temporale, in questa organizzazione il bambino riesce a
collocare in posizione
centrale il far finta e
la drammatizzazione. Il “far finta di” permette al bambino di esercitare e
sviluppare una
serie complessa di
capacità e potenzialità su vari livelli:
• cognitivo,
• linguistico-sociale
• affettivo.
A tal proposito
desideriamo tessere un progetto che possa conciliare questi obiettivi con il
lavorare sul tema delle quattro stagioni, sulla lettura, sull’ascolto, sulla
rielaborazione della storia della “Nuvola Olga” di Francesco Autan.
Perciò durante tutto il corso dell’anno i bambini, aiutati dalle educatrici
realizzeranno
delle scatole narrative
contenti i personaggi della storia sopra citata (anch’essi realizzati
dai bambini attraverso
laboratori di diverso tipo). Con la storia della Nuvola Olga i bambini
andranno a lavorare sulle seguenti aree di sviluppo:
· area grafico-pittorica
• area plastico manipolativa
• area psico-motoria
• area cognitiva
L’intento è quello di
lavorare sulla lettura di varie storie che riguardano la Nuvola Olga collocata
in contesti diversi e stagioni diverse, in modo da stimolare i bambini nella
conoscenza di più aspetti della vita contemporaneamente
La nuvola Olga durante
questi mesi incontra e interagisce con le stagioni, le quali a loro volta si
trasformeranno in personaggi che daranno spunti per la trasformazione
dell’ambiente che ci circonda, proprio perché l’esperienza educativa è il
prodotto dell’interazione bambino-ambiente-adulto.
TEMPI E MODALITA’ DI
ATTUAZIONE
Dal mese di Ottobre
fino a Giugno le attività che verranno proposte ai bambini avranno come fine
quello di sviluppare sia singolarmente, che parallelamente e su più livelli.
ATTIVITA’ SVOLTE
Desideriamo creare un
contesto narrativo: la nuvola Olga fa visita ai bambini e diventa il
personaggio/narratore di più storie illustrate, la sagoma di cartone diverrà
presenza fissa nella sezione.
Immaginiamo di operare
delle modificazioni dello spazio circostante con costruzione di scenografie
d’ambiente diverse al susseguirsi delle stagioni; vorremmo narrare la storia
almeno due volte alla settimana con l’ausilio delle illustrazioni e della
drammatizzazione di alcune scene e raccogliere poi la documentazione di
materiale e di immagini fotografiche.
OBIETTIVI
• Capacità di
orientamento all’interno delle routine del nido.
• Acquisizione di un
atteggiamento “costruttivo” nei confronti del mondo circostante.
• Costruzione di una
“memoria” collettiva.
• Acquisire di una
progressiva consapevolezza del sé e la capacità di esprimersi. simbolicamente
attraverso il linguaggio gestuale, verbale e grafico-pittorico.
• Arricchimento personale di competenze.
PROGETTO: FACCIAMO UN PICCOLO ORTO
PREMESSA
Scegliere un percorso
di educazione ambientale con bimbe e bimbi piccoli pensiamo che permetta di
stimolare i bambini all’osservazione particolare della natura (tronchi, erbe
aromatica, foglie ecc) di sviluppare in loro la curiosità e la consapevolezza
che la natura deve essere rispettata. Esplorare divertendosi può essere il
primo passo per conoscere la natura con curiosità e rispetto, toccandola con le
mani e ascoltandola a orecchie ben aperte.
L’esperienza di
giardinaggio, con l’attività di semina e con la manipolazione della terra,
scaturisce nei bambini interesse verso ciò che la terra può contenere e che
nella terra può trovare nutrimento.
Nel vedere una pianta
che germoglia o un fiore che sboccia i bambini hanno l’opportunità di vivere
un’esperienza legata al divenire e alla trasformazione delle cose viventi.
TEMPI E MODALITA’ DI
ATTUAZIONE
Il progetto verrà
attuato dal mese di Marzo a Maggio. In questo percorso i bambini sono
accompagnati, in un cammino, dove l’azione, la cura e l’attesa sono aspetti
importanti da valorizzare. Dopo la conoscenza della terra: odore, sapore,
consistenza le sensazioni tattili che essa ci dona, in un secondo momento, al
suo utilizzo, travasandola, invasandola, seminandola, rendendola materiale vivo.
Il seme deve essere innaffiato ed accudito e atteso con pazienza.
ATTIVITA’
• Manipolazione della
terra,
• Travasi, semina,
• Attesa del piccolo
bocciolo,
• Cura della piantina,
• Conoscenza degli
animaletti che popolano l’orto.
OBIETTIVI
• Conoscere gli
alimenti e gli oggetti necessari alla semina,
• Scoprire i mutamenti della terra.
PROGETTO: PSICOMOTRICITA’
PREMESSA
La pratica psicomotoria
è un itinerario di maturazione proposto ai bambini al fine di favorire lo
sviluppo del pensiero e della personalità. Lo psicomotricista, conduttore della
seduta, fornisce un nutrimento emotivo attraverso un comunicazione autentica,
l’ascolto empatico, l’interesse e il piacere di condividere con il
bambino il gioco.
Provvede a strutturare l’ambiente delimitando gli spazi e distribuendo
materiali, al fine di consentire ai bambini di sperimentare il proprio corpo,
di vivere la propria espressività psicomotoria in un ambito protetto e
stimolante. Inoltre, la psicomotricista favorisce il passaggio dal gioco spontaneo
ad un gioco sempre più definito ed organizzato, legato ai bisogni del gruppo e
a quelli del singolo bambino.
OBIETTIVI
1. Favorire uno spazio
di espressione, comunicazione, gioco e benessere relazionale, promuovendo
l’investimento del piacere di muoversi, di fare esperienze con il proprio
corpo, di vivere bene nella propria pelle;
2. maturare la propria
identità corporea e l’organizzazione del pensiero;
3. maturare sicurezza e
fiducia in sé stessi e sviluppare capacità espressive e comunicative;
4. vivere e comunicare
i propri stati affettivi ed emotivi;
5. condividere il senso
di un gioco con un adulto con un compagno.
METODOLOGIA
La psicomotricità è uno
strumento per ascoltare, accompagnare il bambino nel suo cammino di crescita.
La pratica psicomotoria
aiuta il bambino nello sviluppo della sua personalità, a maturare la sicurezza
di sé, a conquistare l’autonomia, a sviluppare le capacità intellettive ed a
interagire positivamente con gli altri.
I bambini giocano tre
situazioni fondamentali per la crescita che sono:
• il piacere condiviso
del gioco senso motorio: salire, scivolare, arrampicarsi, saltare, cadere da..
ecc.
• la presenza e
l’assenza, la separazione e il ritrovamento: apparire e sparire, nascondere,
allontanare e riavvicinare, dormire e svegliarsi, entrare ed uscire.
• L’unità del corpo:
cadere e rialzarsi, smontare e rimontare, disperdere e ambiente riunire,
distruggere e ricostruire
• L’affermazione di sé:
avere il permesso di buttare giù le torri, salire più in alto, correre più
forte, lanciare più in alto ecc.
TEMPI DI REALIZZAZIONE
Gli incontri per i
bambini sono 10 della durata di 1 ora alla settimana; i gruppi sono composti a
un massimo di 12 bambini. Il progetto partirà a Settembre e terminerà a
Novembre.
PROGETTO: “ALIMENTARSI” - Percorso di educazione alimentare
PREMESSA
Il cibo è veicolo della
relazione madre e figlio e assume fin dai primissimi istanti di vita una notevole importanza per quanto riguarda
lo sviluppo fisico, psicologico e sociale della persona. Attraverso i nutrirsi
e l’alimentarsi, infatti, si sviluppano le basi psicologiche dell’identità e
della personalità, poiché la soddisfazione del bisogno permette la crescita e
l’inizio dello scambio con l' ambiente esterno.
OBIETTIVI
• Avvicinare i bimbi ad
alimenti che dovrebbero essere alla base della loro alimentazione (latte,
frutta e verdura), stimolando la loro fantasia e il consumo dei suddetti
alimenti.
• Sensibilizzare la
famiglia ad una corretta alimentazione e una corretta alimentazione e
comportamenti nel rapporto dei bimbi con il cibo.
• Analizzare i
correlati emotivi del cibo e individuare strategie per una corretta educazione
alimentare promuovendo il benessere fisico.
• Far conoscere al
bambino alcuni tipi di frutta e verdura, farli giocare con diverse consistenze
e diversi colori.
• Fornire alla famiglia
principi di sana alimentazione.
• Come sostenere un
rapporto sano con il cibo.
DESCRIZIONE
DELL’ATTIVITA’
Si prevede un percorso
educativo di 6 incontri da un’ora e mezza ciascuno, fatto di esperienze in cui
il bambino è protagonista attivo nella sua dimensione cognitiva, corporea, emotiva e relazionale. Gli incontri
si articoleranno in:
• Introduzione al
percorso, lettura di una storia sugli alimenti,
• La mela magica:
trasformiamo la mela in diverse consistenze,
• Il sole golosone:
creiamo un solo con ananas,
• La casa dei
fagiolini: disegnamo una casa con la verdura,
• Il pagliaccio di
verdura: creiamo la faccia di un pagliaccio con carote grattugiate olive e
pomodori,
• Lino il pesciolino:
impastiamo e modelliamo un pesciolino di patate e tonno,
• Realizzazione del
diario di viaggio: per ogni partecipante si crea un diario ricordo con il
ricordo della foto dell’elaborato, del bimbo stesso e delle emozioni vissute,
• Cuciniamo in
famiglia: durante la festa di fine anno preparazione insieme ai bambini, mamma
e papà uno spuntino dolce o salato
• 2 incontri con la
famiglia
METODOLOGIA E TEMPI DI
ATTUAZIONE
Per i bimbi:
manipolazione cibo, utilizzo dei sensi, in particolare la vista e il tatto. Per
le famiglie: lezione frontale e condivisione finale. Il progetto si articolerà
in 9 incontri da Marzo a Maggio.
Momenti di cura nel nido
Le “routine” ricoprono
un ruolo fondamentale nella giornata educativa e non devono essere separate da
tutte le altre attività nel nido. Il pranzo, il riposo ed il cambio
rappresentano, infatti, non semplici cure “assistenziali”, bensì momenti
altamente educativi, poiché consentono una conoscenza reciproca tra bambino e adulto
ed aprono ad un ambito privilegiato d’interazioni interpersonali: il bambino
partecipa attivamente e sviluppa efficacemente intenzionalità comunicativa e
strategie cognitive.
L’alimentazione riveste
un ruolo importante nella vita di ognuno e sicuramente deve essere
particolarmente curata quando si rivolge ai bambini piccoli come quelli del
Nido d’Infanzia. La cura che gli operatori rivolgono al pasto, momento
integrato a pieno titolo nelle attività educative, è diretta non solo agli
aspetti nutrizionali e di educazione alimentare ma anche a quelli affettive
relazionali che esso riveste.
Allo stesso modo i menù
proposti tengono conto, in ordine alla presentazione ed al colore degli
alimenti, di conciliare pasti gradevoli, che stimolino la voglia di mangiare e
gustare con piacere ed invoglino a scoprire nuovi sapori, con una certa
gradualità secondo la capacità dei bambini. L’alimentazione particolarmente
curata, prevede una dieta bilanciata e varia che tiene conto della stagionalità
e delle capacità digestive di ciascun bambino. Il bambino consuma il pranzo non
prima del terzo-quarto giorno.
Il momento del pranzo è
un momento particolare della giornata che deve essere tranquillo per il bambino
e per l’educatore, senza dimenticare che è anche un momento di apprendimento.
Affinché questo avvenga è opportuno che ci sia la compresenza delle educatrici,
in modo che ognuna possa occuparsi del proprio gruppo. Perciò ogni educatrice
avrà il suo carrellino con tutto l’occorrente in modo da evitare il continuo
alzarsi dal proprio tavolo evitando, quindi, di creare disturbo ai bambini; una
volta che tutto sarà pronto ogni educatrice farà accomodare al tavolo i
bambini, di cui è responsabile. Durante il pranzo quest’ultimi dovranno avere a
disposizione il bicchiere dell’acqua. L’ambiente riservato alla pappa è
importante che sia ben organizzato in maniera familiare e piacevole così da
infondere sicurezza e serenità. A questo proposito l’educatrice deve essere
pronta a cogliere l’esigenze di ogni singolo bambino, rispettando i suoi tempi,
i suoi gusti e le sue abitudini, infatti deve essere rispettato in quanto
persona.
Il menù standard,
vidimato dall’Asl di Rieti, risponde ai bisogni nutrizionali ed energetici dei
bimbi appartenenti a questa fascia d’età. È suddiviso su quattro settimane sia
per quello estivo (utilizzato dal mese di aprile al mese di settembre), sia per
quello invernale (utilizzato dal mese di ottobre al mese di
marzo) e suddiviso per
fasce d’età (6-12 mesi e 12-36 mesi). Ogni richiesta di variazione e/o
integrazione va sempre approvata dall’Azienda Sanitaria. I piatti proposti sono
poco elaborati, con ricette semplici ma gustose; i pasti sono preparati
all’interno del Nido dalle stesse operatrici, con cotture al vapore, al forno e
al cartoccio. Tutti i
cibi somministrati sono freschi di giornata, una particolare cura è riservata
alla qualità della materia utilizzata.
IL CAMBIO
Il momento del cambio è
un’occasione per poter instaurare un rapporto più stretto ed intimo con il
bambino, coccolandolo, rassicurandolo ed aiutarlo nel processo di autonomia. Le
educatrici si recheranno in bagno a turno con il proprio gruppo di riferimento.
Ogni piccolo ha diritto ad aver un “tempo”dedicato a lui
solamente dove la
fretta e la routine non devono avere il sopravvento.Un modo positivo per
affrontare questo momento della giornata e di procurarsi una scaletta con due
gradini ed invitare il bambino a salire da
solo sul fasciatolo.
Nel terzo anno una sedia per l’adulto messa in bagno faciliterà l’ educatrice
in questo compito divenendo un punto di riferimento per l’autonomia dei
piccoli.
IL SONNO
Il sonno è un momento
particolare per il bambino al Nido, in quanto si differenzia per durata e
abitudini: egli ricerca l’atmosfera familiare. Anche per il sonno ci sono delle
sequenze e dei rituali. Il bambino si ferma a dormire non prima della seconda
settimana, quando è possibile anche durante la terza settimana. Le educatrici
si dispongono accanto ai bambini per il rituale delle coccole. I tempi lunghi,
i rituali, gli oggetti transizionali, l’illuminazione nella fase
dell’addormentarsi rivestono una notevole importanza poiché questo momento
viene vissuto (come il cambio) come un colloquio a due, fatto di gesti e parole
che sottolineano l’accettazione reciproca ed aiutano il bambino ad
addormentarsi con serena fiducia nelle mani di una persona amica. Man mano che
il rapporto affettivo si rafforza il
bambino riesce a trovare un equilibrio maggiore tra sonno e veglia. Anche al
risveglio è necessario prestare particolare attenzione,
rispettando i tempi di
ciascun bambino:
• parlare con tono
basso;
• utilizzare luci
soffuse;
• suonare musiche
dolci;
• muoversi con calma e
senza fretta per favorire il passaggio dal mondo del sonno a quello del reale;
IL RICONGIUNGIMENTO
Il ricongiungimento è,
come l’accoglienza, una cornice all’intero impianto educativo, che si compone
di tutti i singoli momenti della giornata
educativa, i quali,
privati del fondamento della progettualità, diventerebbero irrilevanti. Il
ricongiungimento, insieme all’accoglienza, delimita il tempo della giornata
all’interno del nido: infatti il primo rappresenta il momento in cui il bambino
si ricongiunge al genitore, viceversa il secondo è il momento durante il quale
il figlio si separa dai genitori. Quindi la rilevanza di questa circostanza è
evidente e non deve essere vissuta dal servizio come semplice momento di
entrata e di uscita dalla struttura. Per facilitare il ricongiungimento, come
pure l’accoglienza, vengono attuati alcuni accorgimenti:
üè predisposto un ambiente appositamente dedicato, un luogo tranquillo,
arredato con uno stile soft, in modo che ricordi più una casa che non un
ambiente istituzionale;
ü sono state previste entrate e uscita scaglionate
per evitare confusione, per consentire
al personale educativo di dedicare più tempo ad ogni bambino e per facilitare
comunicazioni individualizzate con i genitori;
ü preparare i bambini al momento del
ricongiungimento avvertendoli in anticipo dell’arrivo dei genitori;
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